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Quali informazioni ci può dare il pannolino?

Immagine del redattore: Michela GuandaliniMichela Guandalini

Aggiornamento: 28 lug 2020


Ciao Amici, ecco il blog della nuova rubrica #larubricadellinfermiera!


Vi ricordate di cosa abbiamo parlato nella scorsa diretta?


Sì, proprio di lei, abbiamo parlato di come si fa il cambio pannolino e della cacca dei nostri amati bimbi… perché?


Perché ci può dare tante informazioni e imparare a capire meglio le sue caratteristiche indica se il tuo bambino sta crescendo in salute!


È strano da pensare ma è proprio così!

Adesso vi lasciamo leggere l’articolo! Potreste trovarlo molto interessante!


Buona lettura! 😄

Quali informazioni ci può dare il pannolino?

Già, è una cosa a cui non avrete mai pensato, che guardando il pannolino del vostro bambino potevate capire il suo stato di salute… strano vero?


Ma è la realtà, ovvio, non è come dire “guardo il pannolino e ti dirò chi sei”, non funziona così…


Osservare la cacca e la pipì e valutarne consistenza, quantità, colore e odore all’interno del pannolino possono darci importanti informazioni!

Ad esempio, se si sta alimentando in modo corretto e se è ben idratato.


Ma per fare queste valutazioni dobbiamo prima di tutto saper riconoscere in quale tipo di fase il vostro bambino si trovi poiché il tipo di cacca cambia molto con la crescita del bambino e adesso vediamo fase per fase.


Fase 1: il meconio


Il meconio sono le prime feci del tuo bambino.

Nella normalità vengono espulse tra le 12 e le 24 ore dalla nascita e ciò che si nota subito è il suo colore…nero o nero-verdognolo e la sua collosità, infatti è molto appiccicoso e spesso difficile anche da togliere dalla pelle del bambino.


Il meconio di solito dura fino a 2-3 giorni dalla nascita; se questa fase si mantiene oltre i tre giorni è bene segnalare la situazione al pediatra che valuterà il neonato.


Ma come mai possiede queste caratteristiche?


Beh, pensate che sono feci che vengono prodotte dal feto durante la gravidanza e rappresenta un accumulo di cellule del tratto intestinale, residui del liquido amniotico e urina ingerite e di lanugo (la peluria che ricopre il feto durante la gravidanza), muco e bile.


L’espulsione del meconio è un evento importante e atteso per valutare l’apparato gastro-intestinale del neonato.


Fase 2: le feci di transizione


Circa dal terzo giorno dopo la nascita, con l’arrivo del latte di transizione che da colostro comincia a cambiare composizione, cambiano anche le feci, diventano morbide e più facili da espellere, e cambiano anche colore diventando verde-marrone.


Il passaggio a questa fase è indice che il neonato si sta alimentando correttamente e il suo intestino digerisce bene il latte.


Fase 3: le feci da allattamento esclusivo al seno


Arrivano circa a 5-6 giorni dopo la nascita e si presentano al momento dell’arrivo della montata lattea e quindi del latte più maturo.


Sono caratterizzate da una consistenza morbida, quasi cremosa o a volte liquida e da un colore giallastro o leggermente verdognolo e l’odore non è particolarmente intenso.


Alcune volte possono presentarsi con una consistenza più densa e compatta ma spesso è connesso a ciò che mangia la mamma.


Fase 4: le feci da latte artificiale


I lattanti che assumono latte artificiale hanno feci con consistenza pastosa, di colore marrone di varie tonalità, tendente al giallo e al verde e sono caratterizzate da un odore intenso, molto più intenso rispetto quelle da allattamento esclusivo al seno.


Fase 5: le feci da svezzamento


In questa fase siamo arrivati a circa al sesto mese di vita dove il latte materno/artificiale comincia a non soddisfare più i bisogni nutrizionali del bambino che invece ha bisogno di nutrirsi un po' alla volta con nuovi alimenti.


Un cambiamento maggiore lo troveranno quelle mamme che allattano esclusivamente al seno il proprio bambino e ciò che osserveremo al pannolino, saranno feci con consistenza più compatta e di colore marrone o marrone scuro rispetto a quelle da latte, con odore più intenso rispetto alla fase precedente.


Ma quante volte al giorno?


In ogni fase il bambino dovrebbe produrre all’incirca tre scariche al giorno.


È buona norma fare attenzione a quante scariche avvengono tenendo conto anche delle sue caratteristiche, così che durante le visite potreste raccontare al vostro pediatra tutti i dubbi e ciò che non vi è chiaro.


E la pipì?


Anche la pipì è un ottimo indicatore, soprattutto della sua idratazione ma anche dell’adeguato funzionamento del suo apparato urinario.


La prima pipì avviene entro le 12 ore dopo il parto, anche se spesso accade appena dopo la nascita.


Nei primi giorni di vita può accadere che le urine all’interno del pannolino prendano un colore rosso-arancione che può spaventare perché molto simile al sangue… questo è un fenomeno assolutamente fisiologico perché le urine del neonato sono molto concentrate e contengono acido urico che a contatto con l’aria prende quella colorazione particolare.


Quanto deve urinare un neonato?


All’inizio può urinare dalle 2 alle 6 volte al giorno, questo numero tende ad aumentare poiché aumentano anche i liquidi che ingerisce.


Insomma, tutto ciò che produrrà il vostro bambino cambierà nel corso del tempo ma non dimentichiamoci che come per gli adulti, ogni bambino è a sé, anche quando si parla di cacca!


Ogni mamma con il passare del tempo imparerà a valutare i vari cambiamenti delle feci del proprio bambino, riuscendo a capire quando c’è qualcosa di strano.


E ora, chiariamo bene come deve essere fatto il cambio pannolino!


Sappiamo bene che le zone intime sono una parte molto vulnerabile alle infezioni e per questo motivo bisogna eseguire una corretta igiene, soprattutto per i più piccoli che sono più suscettibili alle irritazioni poiché indossano 24/24 h un pannolino.


Ovviamente il pannolino va cambiato spesso o comunque ogni volta che risulta sporco perché ricordiamoci che cacca e pipì, se rimangono a lungo a contatto con la pelle del vostro bambino può infastidire e creare irritazioni.


Vediamo cosa ci serve:

  • salviette monouso o garzine non sterili con acqua tiepida con sapone a ph neutro

  • pannolino pulito

  • panno morbido e pulito

  • eventuale pasta all’ossido di zinco.


Sicuramente sarete già delle maestre al cambio pannolino ma vorrei rafforzare un concetto che spesso non viene considerato, quando passate le salviette sulle parti intime, il senso da osservare è dall’alto verso il basso senza mai tornare indietro!


E ogni volta che arrivate al culetto bisogna buttare la salvietta.


Questo preserva gli organi genitali, soprattutto della femminuccia che son più esposti verso l’esterno, alla contaminazione di batteri e germi provenienti dall’ano, evitando quindi infezioni.


(In alternativa alle salviette potete anche usare delle garzine non sterili imbevute di acqua tiepida con sapone a ph neutro).


Una volta pulito bene, assicuriamoci che sia ben asciutto tamponando la zona con un panno asciutto!


Se la zona intima appare arrossata e irritata è buona norma applicare un leggero strato di pasta all’ossido di zinco, dopodiché possiamo mettere il pannolino.


Nel caso in cui si presenta molto sporco è meglio portarlo direttamente sotto un getto d’acqua tiepida per pulire la zona in modo più accurato senza sprecare troppe salviette.


Sicuramente sono cose che avrete già sentito e che vi avranno già detto, ma a volte è meglio dirlo una volta in più perché sono cose banali ma che se vengono fatte in modo scorretto possono portare a presentare piccoli problemi che potrebbero essere evitati!




Avete trovato interessante l'articolo? Speriamo di sì!


Ci diamo l'appuntamento al prossimo blog!


Un abbraccio


Davide & Michela




Sitografia e bibliografia


1. Dott. Antonio Brienza. Il meconio: le prime feci del neonato. 24 maggio 2019. www.amicopediatra.it

2. Philemon E Okoro and Cosmos E Enyindah. Time of passage of First Stool in Newborns in a Tertiary Health Facility in Southern Nigeria. Niger J Surg. 2013 Jan-Jun; 19(1): 20–22.

3. Dott. Antonio Brianza. Cosa ci dicono le feci de bambini. 9 agosto 2019. www.amicopediatra.it

4. Procedure infermieristiche in pediatria. Pierluigi Badon, Alessandra Zampieron. 2010. Zanichelli.

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